L’esigenza di garantire una produzione di fiori e ortaggi per tutto il periodo dell’anno è ormai consolidata da molti anni e lo sarà sempre di più in futuro. Le esigenze del consumatore e i vantaggi del produttore sono molteplici e non stiamo a ricordarli in quanto esulano dall’argomento di queste note.
Ricordiamo solo che per garantire tutto questo non sono sufficienti le serre, ma anche se riscaldate, è infatti necessario incrementare la scarsa illuminazione naturale, dei mesi invernali, con luce artificiale. Fino a pochi anni fa l’unica soluzione erano le lampade HPS (sodio ad alta pressione) per intenderci le lampade di colore giallo presenti nell’illuminazione pubblica e che, a poco a poco, vengono sostituite con lampade a LED.
Nelle coltivazioni, tuttavia, quella che viene utilizzata non è tutta la luce emessa dalle lampade né tutta quella emessa dal Sole ma solo una parte di essa; in particolare le frequenze del blu e del rosso mentre il verde viene respinto quasi al 90%; motivo per il quale la vegetazione è verde.
Il vantaggio del LED nella coltivazione non sta quindi solo nella maggiore efficienza rispetto alle altri sorgenti luminose ma anche quello di poter dare una luce specifica con alto contenuto di blu e rosso. In pratica se la differenza di efficienza luminosa permette di ridurre i consumi del 40%, la possibilità del LED di fornire uno spettro specifico per la fotosintesi e perfino per il tipo di coltura, permette un’ulteriore riduzione della potenza impiegata di un altro 40% arrivando a valori del 30-35% rispetto alle tradizionali tecnologie.
In particolare nella coltivazione di fiori, con apparecchi LUXLED si possono sostituire lampade da 400W con apparecchi da 140-145W e lampade da 600W con apparecchi da 220W, quindi con una drastica riduzione dei consumi.
Al LED sono poi associati altri vantaggi dei quali il principale è la vita che mediamente è 4/5 volte quella delle lampade HPS e questo aiuta a compensare i maggiori investimenti